giovedì 8 marzo 2012


martedì, 13 marzo 2007

 

“Nella giornata odierna affidiamo al Signore la Comunità di Genova. Lo ringraziamo per il bene che si compie attraverso la Comunità Educante. Gli chiediamo di benedire le persone e le opere apostoliche”. Questa la preghiera che da ogni nostra casa dell’Ispettoria si è levata al Signore, è una iniziativa promossa dal Centro in preparazione alla Festa del Grazie 2007. Ho trovato bello, che la preghiera per la mia casa si sia fatta oggi, che ricordiamo Maria Mazzarello. La foto che pubblico l’ho fatta a Mornese giorni fa insieme a quella nei commenti. Un abbinamento non casuale: un albero in piena fioritura fuori tempo, che grazie a un tepore primaverile ha data “il meglio di sé” per la gioia di chi lo guarda. Ho pensato al calore della famiglia che fa germogliare nell’animo delle persone i fiori più belli, calore che nasce dalla contemplazione di un Dio, che per amore ha sofferto e dato la vita per ciascuno di noi.
postato da: SuorBernardina alle ore 10:42 | link | commenti (5)
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Commenti

#1   13 Marzo 2007 - 10:45


    SuorBernardina
#2   13 Marzo 2007 - 16:45
Essere per gli altri richiamo alla santità, che non ha confini e non erige steccati; non separa il divino dall'umano, né gli uomini o le chiese tra di loro. Anzi, quando è autentica, la santità appare come potenza di comunione, potenza dell'unico Spirito che è santo.
Un saluto
Luciano
utente anonimo
#3   14 Marzo 2007 - 10:22
Il Signore faccia di noi una vera, grande famiglia in cui il "calore" dell'amore permetta, ad ogni persona, di "germogliare" alla vita come l'albero in fiore della foto.
Leggendo il tuo post, mi è venuto in mente uno dei motti scout che mio figlio lupetto ripete spesso:
"Del nostro meglio"...
Ognuno di noi sappia fare del suo meglio, la nostra Comunità Educante sappia fare del suo meglio per essere di testimonianza a tutti i giovani che frequentano la Casa.
Perchè i giovani hanno bisogno di esempi positivi, hanno bisogno di sperimentare concretamente la gioia, l'amore, il sorriso, un'autenticità fatta anche di fatica e sacrificio, la croce che conduce alla resurrezione.

Federica
utente anonimo
#4   14 Marzo 2007 - 11:22
L'ombrello giallo: una favola per tutte le età.L'ombrello giallo è il carisma della spiritualità salesiana, la gioia di esistere, di dire si alla vita. Non è nostro il carisma; è dello Spirito Santo, ma a noi l'impegno di assumerlo e di donarlo agli altri lungo il cammino della vita. Sr. AnnaLaura
utente anonimo
#5   14 Marzo 2007 - 18:46
Ho trovato un testo che può illuminare sulla Comunità Educante

LA COMUNITA’ EDUCANTE
L’elemento fondamentale per assicurare un’efficace azione educativa all’interno della nostra scuola e per dare risposte concrete alle domande e ai bisogni delle giovani generazioni, in un contesto sempre più globalizzato e interculturale, è la presenza di una comunità educante.
In essa si persegue la convergenza e la continuità, di interventi educativi in modo da coinvolgere le giovani, i giovani, le educatrici, gli educatori e i genitori nel progetto di educazione cristiana secondo lo stile del carisma salesiano. (Linee orientative della missione educativa delle FMA, Torino, Elledici, 2005, pag. 68).

Nella Comunità educante ogni membro ha una funzione, un ruolo ed è compito di chi anima, potenziare e sostenere le persone nello svolgimento del loro dovere a servizio del bene e dell’evangelizzazione. L’evangelizzazione riguarda tutti. Essa non è cosa solo della comunità religiosa ma di tutti coloro che formano la comunità educativa.
La Comunità FMA è l’animatrice garante che si impegna a promuovere l'identità salesiana, lo spirito, lo stile del sistema preventivo.
Nella Comunità Educante vi è un Nucleo Animatore costituito dalla comunità religiosa, da genitori, educatrici, educatori, e giovani cristiani che cercano di testimoniare con la loro esistenza valori ispirati al vangelo.
Le educatrici laiche e gli educatori laici offrono alla comunità educante il contributo specifico dello stato di vita laicale vissuto in famiglia, nella professione, nell’ambiente sociopolitico. Ognuno con modalità diverse e convergenti contribuisce all’inculturazione e allo sviluppo del carisma.
L’interazione con la famiglia è particolarmente importante, nel testo si ratifica che “i genitori sono i primi e principali responsabili dell’educazione dei figli. Questa responsabilità si manifesta nella condivisione del progetto educativo che costituisce un terreno di dialogo, di confronto e di collaborazione. Come membri della comunità educante, partecipano alla ricerca sui bisogni formativi dei giovani e alla realizzazione delle proposte educative”.

Ciao Rudy
utente anonimo

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