mercoledì 29 febbraio 2012

giovedì, 11 gennaio 2007

 

Ci sono esperienze che rafforzano il loro ricordo perché abbinate ad un’immagine. Le così dette “ lucciole della notte” continuano a rimanere nella mia mente e nel mio cuore, come amiche irraggiungibili per cui prego, perché si sentano abbracciate dall’amore di Dio. L'immagine  delle lucciole non è solo legata a chi “vive nelle tenebre” come dice la canzone, ma ad un episodio della mia vita, carico di tenerezza che svela quella parte di umanità di cui le religiose non sono prive. Una sera d’agosto, le suore, che occupavano con me una stanza adibita a dormitorio, entrando furono sorprese di vedere delle lucciole svolazzare nell’ambiente. Non seppero mai che le avevo liberate io da un bicchiere che mi era stato posto sul comodino da una persona amica. Ho sempre definito quel dono “poesia di una notte d’estate”
 
postato da: SuorBernardina alle ore 12:12 | link | commenti (8)
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#1   11 Gennaio 2007 - 13:28
 
Che bella una stanza...piena di lucciole... intendo gli animaletti luccicanti, naturalmente!
Comunque quest'immagine mi ha suggerito una riflessione.
Sarebbe bello essere delle "lucciole" per gli altri.
Illuminare il buio che ci circonda, rischiarare, con piccoli gesti quotidiani di amore, attenzione, solidarietà, perdono.... i momenti di buio del nostro prossimo e, perchè no, anche i nostri!
In fondo la nostra "umanità" è fatta e vive di piccole cose.

Federica
  utente anonimo
#2   11 Gennaio 2007 - 13:29
 
Scusa....dimenticavo una domanda.
Ma...come avete fatto a raccogliere le lucciole in un bicchiere?!!!
Sono curiosa...
Sai che bella sorpresa sarebbe anche per i miei bambini?!!!!

Federica
  utente anonimo
#3   11 Gennaio 2007 - 18:19
 
Lucciole nella notte,
vanno svolazzando
e portando luce ti fanno riflettere:
Quante volte anche tu vai
a cercare un pò di luce nel buio notturno delle tue difficoltà, preoccupazioni, e... delusioni ?
Basta una lucciola anche piccolina per darti coraggio, e forza.
Nannina
  utente anonimo
#4   12 Gennaio 2007 - 00:56
 
E' dolcissima quest'immagine di lei che custodisce questo tenero segreto.
Un abbraccio nella pace del Signore
Blogger: Contattami Guarda il medialog (foto, audio e video) di questo utente. Blocca questo utente irenearriva
#5   12 Gennaio 2007 - 12:56
 
“Volevo regalare un sogno anche a voi, uno di quelli piccolini che fanno una luce debole e delicata, fragile come quella delle lucciole.
L'estate è la stagione che corre più veloce ma è anche quella delle lucciole, delle stelle cadenti, dei sogni e del mare
Si narra che due bambini, una notte d’Agosto, andarono a trovare un pescatore per chiedere un sogno fatto su misura, appositamente per le loro piccole mani e per i loro grandi occhi curiosi. L’anziano signore del mare spiegò loro che i sogni stanno dentro le stelle così, quando cadono, liberano i desideri. I bambini allora chiesero una stella, per buttarla nel mare così da poter essere pronti a catturare il desiderio liberato.
Il pescatore sorrise, poi indicò una luce intermittente, debole e delicata che nel buio della notte restava sospesa.
I bambini la raggiunsero di corsa, era una lucciola.
Nel vaso di marmellata vuoto, quella piccola stella faceva la sua bella figura di astro tremolante, brillò qualche istante, un po’ spaesata e poi si spense.
Gli occhi lucidi e i volti rigati di lacrime e sale dei due bambini si presentarono nuovamente dal vecchio
Nel vaso c’era solo un puntino nero che, nella notte, si confondeva col buio.
Il pescatore continuò.
Le stelle hanno bisogno di cielo per brillare. Se togli il cielo ad una stella, non avrà più respiro ma questo, i due bambini non lo sapevano. Quando si vuole una stella, bisogna lasciarla in cielo e il vecchio riempì il barattolo con un po’ di sabbia e acqua salata pensando che la casa delle stelle, quando muoiono, è il mare. In riva al mare i bambini, posarono il barattolo aperto vicino alle carezze delle onde e rimasero ad aspettare. Si dice che una stella cadente si tuffò verso il mare, con una curva infuocata davanti allo sguardo meravigliato dei due bambini.
Il vecchio pescatore di stelle è ancora lì, nella sua casetta sul mare, e ogni anno, nella notte di S. Lorenzo, la spiaggia si copre di barattoli aperti, con sabbia e acqua salata, per aspettare i sogni di quell’artigiano chiusi dentro le stelle cadenti.”
( da Orizzonte)

Ho visto che ti leggono delle mamme, può andare bene per i loro bambini
Ciao Ely
  utente anonimo
#6   12 Gennaio 2007 - 14:27
 
Ad adorare il bambino Gesù nella capanna di Betlemme insieme con gli altri animali accorsero anche gli insetti. per non spaventare il piccolo restarono in gruppo sulla soglia. Ma Gesù, con un gesto delle rosee manine, li chiamò ed essi si precipitarono,portando i loro doni. L'ape offrì il suo dolce miele, la farfalla la bellezza dei suoi colori, la formica un chicco di riso, il baco un filo di finissima seta. La vespa, non sapendo che cosa offrire, promise che non avrebbe più punto nessuno, la mosca si offrì di vegliare, senza ronzare, il sonno di Gesù. Solo un insetto piccolissimo non osò avvicinarsi al bambino, non avendo nulla da offrire.
Se ne stette timido sulla porta; eppure avrebbe tanto voluto dirgli il suo amore. Ma, mentre con il cuore grosso e la testa bassa stava per lasciare la capanna, udì una vocina: " E tu, piccolo insetto, perché non ti avvicini?" Era Gesù stesso che glielo domandava. Allora, commosso l'insetto volò fino alla culla e si posò sulla manina del bambino. Era così emozionato per l'attenzione ricevuta, che gli occhi gli si colmarono di lacrime. Scivolando giù, una di queste, cadde proprio sul piccolo palmo di Gesù. " Grazie", sorrise il bambinello. " Questo é un regalo bellissimo". In quel momento un raggio di luna, che curiosava dalla finestra, illuminò la lacrima. " Ecco é diventata una goccia di luce!" disse Gesù sorridendo. " da oggi porterai sempre con te questo raggio luminoso. E ti chiamerai lucciola."



Ancora Ely
  utente anonimo
#7   12 Gennaio 2007 - 17:57
 
Il ricordo più bello che ho delle lucciole è stato a Camaldoli: ero lì per gli esercizi spirituali con altri universitari come me, e di sera andando con i monaci verso la chiesa per un momento di preghiera serale lungo il sentiero tra gli alberi avevamo la compagnia della luna e della lucciole... ricordo quanta luce facevano!
Non ne ho più riviste così tante!
Grazie che me l'hai fatto venire in mente!
Elisabetta
Blogger: Contattami Guarda il medialog (foto, audio e video) di questo utente. Blocca questo utente ElisabettaM
#8   17 Gennaio 2007 - 19:29
 
Waw...chissà che festa, per loro! Penso che Dio ci permetta di lasciarci prendere dalla magia della bellezza come segno della Sua presenza.

Se così non fosse, Dio sarebbe solo un geometra e non un fantasioso architetto ;-)

Un abbraccio
FLG

 
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